Enzo e Luna vogliono avere un bambino a tutti i costi, ma il desiderio incompiuto si trasforma man mano in un incubo che si ripercuote sugli equilibri di coppia.

A complicare le cose ci si mettono il dott. Polline, un ginecologo pasticcione e svagato, e l’irruzione, nella vita di Enzo, di Giulia, una ragazza molto carina e in carriera. A questo punto frustrati dai vani tentativi di diventare genitori, dalle sconfortanti diagnosi del dott. Polline e dal sexy terzo incomodo i  due aspiranti genitori arrivano sull’orlo di una rottura irrimediabile: ma un colpo di scena cambierà le carte in tavola.

Tematica seria quella affrontata da Gianluca Tocci in “Due più uno” ovvero il desiderio di diventare genitori che può trasformarsi in un boomerang per la coppia quando tale aspirazione nonostante i reiterati tentativi e i costi affrontati non si tramuta in realtà. Ma il testo scritto da Tocci si trasforma in un’occasione comica e ilare con gli eccessi nevrotici del quartetto in scena, ben diretto da Gianni Corsi, scatenando più volte applausi e risate. I ritmi sono veloci e serrati grazie all’ottima performance degli attori. Tra questi bravo nei tempi e nella recitazione Federico Tocci nella parte di Enzo e altrettanto calata nel ruolo Alessandra Della Guardia che impersona la nevroticissima Luna. Bene anche Maria Vittoria Argenti nella parte della carina e pericolosa Giulia, ma sugli scudi è senz’altro Urbano Lioni nel ruolo del surreale psicologo.  Uno spettacolo semplice, già andato in scena al Cometa off, ma efficace negli obiettivi che si propone: far ridere un’ora senza scadere nel volgare e nel banale.

Piergiorgio Mori
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