Politici cinici, imprenditori esasperati, donne in confusione. Gli ingredienti ci sono tutti per un testo che si immerga nel quotidiano calderone della cronaca più nera che bianca ormai, ahinoi, pane quotidiano per i nostri media nazionali.

Parliamo dell’ultimo lavoro di Gianluca Tocci, Occupy piazza Colonna. L’anno che sarà, ambientato nella Roma infetta dei paraggi di Montecitorio con protagonista l’onorevole Martini, interpretato da Massimo Bonetti, di cui sono state scoperte le malefatte, malefatte che è tentato di confessare con una spettacolare autodenuncia alla televisione. Tenta di dissuaderlo la sua segretaria quando l’arrivo di una finta troupe televisiva spariglia tutto: la troupe è infatti formata da un cittadino esasperato e da una moglie in procinto di partorire. Da qui in poi è l’inizio di una serie di colpi di scena e di scambi di ruolo con un finale sorprendente e drammatico. Il testo di Tocci risente, come spesso capita in questi casi, della difficoltà di trattare un tema sociale, “epico”, cioè collettivo con la leggerezza tipica della commedia rimanendo sospeso tra parodia e testo socialmente impegnato senza prendere una strada ben precisa. Tuttavia, se ben rodato e se asciugato di qualche battuta un po’ telefonata lo spettacolo, potrebbe decollare: l’autore, il regista (Gianni Corsi) e gli interpreti (il già citato Massimo Bonetti, Angela di Sante, Gianluca Tocci e Cristiana Vaccaro) hanno dimostrato in altre occasioni di saperci fare.  

Piergiorgio Mori
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