Che cos’è Blackout? È un poema, ma non solo. Con Blackout Balestrini fissa in una data, il 7 aprile 1979, “il culmine della violenta repressione che ha colpito e messo fine alla grande ondata rivoluzionaria degli anni Settanta”.

Blackout è ora in n scena in prima nazionale al Teatro Libero di Milano dal 9 al 19 marzo, per la regia di Antonio Syxty. Un poema epico e dirompente che narra gli ultimi anni tumultuosi di un periodo vissuto con passione e angoscia. «Un’epica che si scrive “indiretta” – come la ha definita Andrea Cortellessa – e prende allora, piuttosto, i toni della cronaca. Proprio le cronache degli avvenimenti vengono ritagliate, montate con altri materiali e (convenzionalmente) versificate. La struttura, tendenzialmente aleatoria (si ricordano gli esperimenti di poesia al computer degli anni Sessanta), raggiunge un massimo di rigore in quello che appare, al lettore “postumo” di quella stagione, un autentico capolavoro – certo uno degli esiti più compiuti di Balestrini, nonché di tutta la poesia degli anni Settanta.»

«Con Blackout di Nanni Balestrini – spiega il regista Antonio Syxty – l’intenzione è quella di iniziare un progetto che ho voluto chiamare Teatro Del Mondo e che si articola in capitoli/performance/spettacoli che vogliono raccontare il mondo utilizzando il mondo stesso. Mi si dirà che i testi teatrali di autori classici o contemporanei già raccontano il mondo. Sì, è vero, ma corrispondono a una forma codificata per il teatro, nel senso che si ispirano al mondo o sono ispirati dal mondo per poi tradursi in linguaggio per una scena che ricrea il mondo. Il mio intento è più didascalico e vanitoso ed è quello di eliminare concettualmente la transizione rappresentativa. Nel caso di questo progetto i primi 2 capitoli del mondo – scelti in modo del tutto personale e arbitrario come è giusto che sia – sono: gli anni ’70 (la poesia di Nanni Balestrini) e l’architettura (gli scritti di Alessandro Mendini). L’intero progetto è del tutto sperimentale, nel senso che potrebbe articolarsi solo nei primi capitoli, o continuare con altri capitoli, come economia, moda, arte, pornografia, religione e via di seguito. Oppure fermarsi del tutto. Dipende da come va il mondo.»

In scena: Tiziano Bertrand, Eleonora Cicconi, Maria Caggianelli Villani, Filippo Geri, Luciano Maggioni, Gaia Magni, Leo Merati, Susanna Russo, Gabriele Scarpino, Claudia Veronesi, Alessandra Viganò, Nicole Zanin.

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Teatro Litta – corso Magenta, 24. Milano. Tel. 02 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it

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Gloria Bondi
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