“Mi hanno detto che domani un pugile messicano incontra La Roccia, che La Roccia è un pugile fortissimo e che questo Messicano è con l’Esercito Liberazione Immigrati. Mi hanno detto di stare pronto, che domani si fa la rivolta. Mi hanno detto che la rivolta è l’unica cosa che abbiamo per restare umani”.

Sei personaggi di un’epoca che sembra aver ormai perso qualsiasi rispetto per le leggi, troppo occupati a lottare tra loro per ricordarsi che esistono delle regole  nella società, nella vita, nella boxe. Un giallo a tinte fosche, ispirato a un racconto di Jack London, per raccontare la storia di un misterioso pugile che si troverà suo malgrado a incarnare la rivoluzione.

Venerdì 31 marzo debutta il terzo capitolo del progetto “Pentateuco”, ciclo di cinque monologhi, ispirati simbolicamente ai primi cinque libri dell’Antico Testamento (il Pentateuco, appunto, di cui fanno parte i libri Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio). Un progetto ideato e realizzato da La Confraternita del Chianti, compagnia milanese – fondata dalla drammaturga Chiara Boscaro e dal regista e autore Marco Di Stefano – da tempo attenta ai temi della contemporaneità affrontati con un particolare sguardo drammaturgico che coinvolge cinque attori e altrettanti partner internazionali (più il Teatro Verdi, collaboratore dell’intero progetto) per raccontare cinque storie di migrazione. Dopo Genesi  ed Esodo  è la volta del Levitico.  Il “libro dei Leviti” , tra i libri più simbolici delle Sacre Scritture, è il codice delle leggi date da Dio al suo popolo sul Sinai. Regole per un popolo in cammino, regole della convivenza, del culto e del corpo. Ma nel Levitico si parla soprattutto di sacrifici, spesso cruenti.
Prendendo spunto da un racconto breve di Jack London, “The  Mexican”, La Confraternita del Chianti mette in scena un racconto a sei voci per un solo attore, Marco Pezza, per raccontare una distopia –  neanche troppo fantascientifica –  di un paese in cui è in atto una sanguinaria rivoluzione contro il Governo ad opera del Movimento Liberazione Immigrati. Personaggi diversissimi, accomunati soltanto dal passaggio nelle loro vite di un misterioso ragazzo di cui ignoriamo la storia, proveniente da un paese non meglio identificato, che di colpo si trova a divenire simbolo della rivoluzione. A diventare egli stesso la rivoluzione. Marco Pezza attraversa sei diversi personaggi, in questo giallo fatto di rivoluzionari, politici ottusi, poetici allenatori, cinici organizzatori di incontri di boxe fino a divinità inaspettate. Alcuni di questi personaggi sono grotteschi, altri volgari, altri glaciali. Dipende da quali regole decidono di infrangere e quali decidono di rispettare.

In scena dal 31 marzo al 3 aprile.

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Teatro Verdi, Via Pastrengo 16, Milano – Tel: 02.27002476

Gloria Bondi
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