Una famiglia normale. Anzi straordinaria. La mamma, insegnante di conservatorio, e il papà, impiegato di banca, innamorati come il primo giorno, nonostante stiano insieme dai tempi della scuola. Due figli adorabili, Martino e Teo, cresciuti in modo sano e con solidi valori, senza vizi, capricci ed eccessi. C’è anche una nonna, eccentrica e irresistibile, attrice ad Hollywood. E poi amici, colleghi, insegnanti, presidi.

E’ questo il mondo che ci racconta Max Nardari, regista, autore e sceneggiatore che, con il suo secondo lungometraggio narra la storia di una famiglia come tante altre, vista dagli occhi di un bambino. Martino, appunto, che ad un certo punto, decide di distruggerla.

Arrivato in prima media, in una scuola nuova e prestigiosa, Martino si rende conto di quanto sia dorata la vita dei suoi compagni di classe, quasi tutti figli di genitori separati. Regali continui, viaggi esotici, capricci e desideri tempestivamente esauditi in una costante gara tra genitori a conquistare l’amore dei figli e placare i propri sensi di colpa. E allora la separazione di mamma e papà diventa un’idea fissa, in nome della quale Martino arriverà addirittura ad inscenare il finto tradimento del padre, con conseguenze che possiamo immaginare.

“La mia famiglia a soqquadro” è un film gradevole e divertente, che affronta un tema d’attualità in modo leggero
ma mai banale. Max Nardari è bravissimo nel costruire la narrazione mantenendo sempre un ritmo alto e accattivante, fondendo le istanze di una tematica assolutamente contemporanea con quella irresistibile girandola di eventi ed equivoci che affonda le sue radici nella nostra commedia dell’arte.

Bravi e convincenti tutti gli interpreti: Bianca Nappi e Marco Cocci nei panni dei genitori, il talentuoso Gabriele Caprio in quelli di Martino. Elisabetta Pellini, sexy bellissima e infelice, è il presunto oggetto del desiderio del papà e Roberto Carrubba è il suo irresistibile amico e collega, impenitente sciupafemmine. Molto divertente la partecipazione di Eleonora Giorgi nei panni della nonna Fiore, arrivata all’improvviso dall’America.
“La mia famiglia a soqquadro” è un film davvero per tutti. Un bell’esempio di comicità pulita, elegante e non banale. Da vedere.

Gloria Bondi
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