E’ un’Irlanda divisa quella in cui Jimmy Gralton fa ritorno dopo dieci anni trascorsi da esule negli Stati Uniti. E’ un Paese in cui i poveri sono vessati dai ricchi proprietari terrieri e la Chiesa tratta con pugno di ferro il suo “gregge” a colpi di tonanti sermoni e azioni intimidatorie.

E’ anche un’Irlanda bellissima, però. Una terra di infiniti spazi verdi, cieli cangianti come caleidoscopi, musiche popolari che esplodono improvvise, giovani che danzano agli incroci delle strade. Per loro Jimmy decide di riaprire la sala che era stato costretto a chiudere dieci anni prima. Uno spazio dove ballare, fare musica, ma anche imparare a dipingere, leggere, tirare di boxe. Un centro sociale ante litteram, insomma, che può però diventare un pericoloso crogiuolo di idee e fermenti. Così gli antichi nemici di Jimmy scendono di nuovo in campo:  l’arcigno parroco gli dichiara guerra, i soliti benpensanti si organizzano per mettere fine allo “sconcio”. Ma Jimmy, il comunista, è carismatico e brillante. La gente è con lui e ne fa presto un leader. Lo scontro sarà senza esclusione di colpi. Ken Loach torna nell’Irlanda de “Il vento che accarezza l’erba” per raccontarci una storia semplice, forse nemmeno troppo originale, eppure tanto bella. L’eterna dicotomia tra il bene e il male. La battaglia di chi vuole uccidere le idee e asservire cuori e cervelli ai diktat feroci di un perbenismo stantio e intriso di tabù.  La crociata di chi crede nella giustizia sociale, nella libertà, nell’importanza di condividere progetti, idee, gioia di vivere. Un film da vedere, forse, oggi più che mai. Il bravo Barry Ward ci regala un bellissimo ritratto di condottiero armato solo di parole e della musica di un vecchio megafono. Eppure è così forte il suo potere sovversivo che i suoi nemici sapranno rispondere solo con la più cieca violenza. Rimane in sottofondo la storia del suo amore con Oonagh, perduta e troppo tardi ritrovata. La scena in cui i due ballano, senza musica, nella grande sala illuminata solo dalla luce della luna è la rappresentazione più bella  della forza silenziosa dei sentimenti. Nemmeno un bacio. L’Amore, impossibile, come la libertà.

Gloria Bondi
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