Valentina Giordano ha incontrato Lorenzo Montanini, regista di “Pechino, la fuga”, la pièce di Gao Xingjian che è stata messa in scena presso il Teatro Grassi di Milano. Ecco il video della sua intervista.

Protagonisti della pièce sono tre personaggi, un maturo intellettuale, uno studente e una giovane attrice, che casualmente si trovano a condividere il tempo di una notte nello spazio sinistro di un magazzino dove hanno trovato rifugio cercando disperatamente di sfuggire alla morte. Fuori infatti, l’esercito sta passando a ferro e fuoco la piazza e le strade della città. L’allusione è ai roventi scontri del 4 giugno 1989 in piazza Tienanmen, a partire dalla quale la riflessione si allarga verso temi universali. Alla dimensione politica si intreccia il rapporto problematico e perverso tra l’uomo e la donna, questione ricorrente nella drammaturgia dell’autore.

Gao Xingjian (1940), Premio Nobel per la letteratura nel 2000, narratore, saggista, drammaturgo, traduttore, pittore, cineasta. Dopo aver studiato letteratura francese all’Università di Pechino, e dopo cinque anni di «rieducazione» imposti dalla rivoluzione culturale, diventa drammaturgo del Teatro d’Arte Popolare di Pechino (1981). Nello stesso anno si afferma sulla scena letteraria con il “Primo saggio sull’arte del romanzo moderno”. Nel 1987 lascia la Cina e approda a Parigi, dove vive tuttora. Qui conclude il suo capolavoro, La Montagna dell’Anima (1990). Nel 1999 pubblica il romanzo autobiografico Il libro di un uomo solo. La Francia lo nomina Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres, nel 2000 l’Italia gli conferisce il Premio Feronia – Città di Fiano.

Lo spettacolo fa parte della rassegna “Tramedautore”

Valentina Giordano intervista il regista Lorenzo Montanini

©Valentina Giordano