Dal 13 Febbraio al 26 Aprile, al Teatro Arcobaleno  (Centro Stabile del Classico ) di Roma, la Compagnia Castalia porterà in scena il divertentissimo capolavoro della commedia classica “I Menecmi”, di Tito Maccio Plauto, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro.

Prototipo della commedia degli equivoci, provocati dall’identità fra due personaggi,  “I Menecmi” hanno ispirato celebri autori come Shakespeare ne “La Commedia degli errori” e Goldoni ne “I due gemelli veneziani”.  Due gemelli, con lo stesso nome, separati da bambini, si trovano a loro insaputa nella stessa città: combinazione che scatena situazioni comiche ed esilaranti scambi di persona. Ma questo divertente “gioco del doppio” cela, in realtà, qualcosa di più profondo…

L’originale messinscena di Vincenzo Zingaro esalta lo spirito ludico della commedia plautina e, al tempo stesso, ne proietta il significato in una dimensione metafisica, offrendo l’occasione di addentrarsi in una riflessione sul teatro e la vita, attraverso una rappresentazione onirica e coinvolgente. Si tratta di un evento realizzato da un regista e da una Compagnia tra i più rinomati nell’allestimento di commedie classiche antiche, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dall’Università di Roma “La Sapienza”, che lo ha inserito nel progetto internazionale “Il Teatro Classico Oggi”.

“Nel percorso di studio e di rilettura del teatro antico, che affronto da anni – spiega il regista –  I Menecmi, al di là della godibile trama elementare, mi offrono l’occasione di entrare in profondità in un discorso sul teatro e la vita, giocando e, allo stesso tempo, indagando sul concetto del “doppio”, che offre molteplici ed affascinanti punti di vista. Di qui l’idea di un Teatro all’interno del palcoscenico, un Teatro replicato, in cui frammenti di scenografia sono disposti in modo da creare  uno “specchio metafisico” che avvolge i personaggi e ne dilata l’azione oltre i confini del reale. Essi prendono vita da quel Teatro replicato, come dal “luogo dell’immaginazione” e lo fanno apparendo in forma stilizzata, retaggio di antiche maschere che hanno travalicato secoli, per riversarsi nella concretezza della rappresentazione. In questo gioco di rimandi, si consuma un viaggio, una ricerca”.

In scena: Piero Sarpa, Annalena Lombardi, Rocco Militano, Giovanni Ribò, Fabrizio Passerini,  Ugo Cardinali e Laura De Angelis.

Gloria Bondi
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