Il 29 Ottobre del 1950 nasceva Rino Gaetano, cantautore romano di origini calabresi, uno degli artisti che più ha caratterizzato il suo tempo, con musiche e testi che ancora oggi risultano attuali. La Rino Gaetano Band, formazione musicale guidata da Alessandro – nipote del cantautore e Marco Morandi, ha reso omaggio al genio di Rino celebrando questo anniversario con un grande raduno nazionale presso il Lanificio 159 a Pietralata, a due passi dal luogo dove il musicista viveva, nel quartiere Montesacro.

Nel corso della serata sono stati presentati alcuni oggetti e strumenti musicali appartenuti al musicista e che ne hanno segnato i momenti più indelebili della sua intensa seppur breve carriera.
Chi ha avuto la fortuna e la sensibilità di essere travolto dal modo di fare musica di Rino, ne ha certamente apprezzato un linguaggio che univa ironia, denuncia, satira, in un solo apparente stile scanzonato: un analista spietato e lucido dei malcostumi del suo tempo, dei vizi e delle abitudini che ci circondano.

A Rino piaceva giocare con le parole, ridicolizzare il sistema evidenziandone i paradossi attraverso un ironia geniale, un nonsense che emerge dai testi delle sue canzoni e che svela la verità sulla vita, ciò che si cela dietro le apparenze.

Il successo di critica e di pubblico riscontrato dal cantautore, non rende sicuramente giustizia al suo genio creativo ed alla sua bravura, ma è proprio in tale considerazione che si nasconde il significato più autentico del suo valore: In quel periodo molti dei suoi pezzi non venivano capiti dalla gente o meglio, il lato orecchiabile e scanzonato del suo stile musicale spesso prevaleva sul contenuto dei suoi testi assolutamente straordinari. Il tempo ha senz’altro fatto il resto..Dopo la sua morte e tutt’ora, l’attinenza e l’attualità delle sue canzoni diventano un mistero. Incredibile come il suo pensiero fosse avanti rispetto alla massa e di quanto i testi delle sue canzoni trovino riscontro oggi.

Capace come nessun’altro a vedere al di là dei personaggi e degli stereotipi, metteva in luce le debolezze del sistema dissacrando col suo stile unico la vita politica e sociale del tempo.

La sua forza aveva origine dalla libertà di espressione e di pensiero e dall’impossibilità di essere inquadrato ed identificato in un filone culturale ben preciso. Apolitico, fuori dagli schemi, stravagante ma mai eccessivo. Non aveva simili e probabilmente mai ne avrà. Il suo stile è stato imitato nel corso degli anni da tanti cantautori che tuttavia non sono stati mai capaci di riprodurre quella poesia incantevole a tratti paradossale.

L’amore per l’Italia, le donne, il senso di solitudine e di incomprensione, sono alcuni dei temi delle sue canzoni migliori: Aida, Sfiorivano le viole, Mio fratello è figlio unico, Tu forse non essenzialmente tu, sei ottavi..Tutti testi di una bellezza rara, geniali e dal significato profondo. Rino contestava il sistema attraverso l’ironia, scherzando ed irridendo ogni protagonista lo facesse girare. Non era duro, aggressivo e diretto nell’espressione ma in un certo senso anche più efficace col suo modo di giocare con le parole in quanto ridicolizzava i personaggi..

Rino Gaetano ha rappresentato un capitolo a sé della musica italiana, è bello sentirlo raccontare dagli artisti che lo hanno conosciuto e vissuto. La sua sensibilità ha colpito molti, soprattutto il senno di poi ne ha svelato la sua intelligenza e grande fantasia.

 

 

 

 

Stefano Polidori
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