“Ricordo come sono rimasta sconvolta quando ho letto un saggio scritto da Anton, il protagonista del film”. Così racconta Lyubov Arkus, la regista ucraina laureata presso la Vgik, che ha presentato in questi giorni “Anton’s right here” nella sezione Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

“Chi sono le persone autistiche?  Abbiamo cercato di trovare una via d’uscita dalla situazione decisamente disperata in cui si era venuto a trovare il nostro personaggio, e per immaginare una soluzione ci sono voluti quattro anni. Abbiamo ripreso tutto quanto è accaduto in quei quattro anni”.

 

Il documentario narra, infatti, di Anton, un ragazzo autistico che perde la madre e rimane da solo.

La sua esistenza di divide fra un appartamento di periferia, i centri di volontariato e gli ospedali psichiatrici, luoghi in cui le persone si riducono a non vivere più, proprio come secondo il protocollo del governo Putin.

Ed ecco che l’autrice decide di entrare nell’inquadratura. Questa non è solo la storia di una persona che ne aiuta un’altra. Ciò che accade è riconoscimento, presa di coscienza, nostalgia per i legami perduti e forse recuperabili.

Un film da non perdere, che con la crudezza del linguaggio da reportage dipinge la realtà dei portatori di handicap in suolo russo e che utilizza la macchina da presa come uno specchio per conoscere se stessi.

Valentina Giordano
Latest posts by Valentina Giordano (see all)